Dopo Macerata, Trieste?

Un esponente politico della Lega Nord ha ieri terrorizzato l’intera città di Macerata sparando, con l’intenzione di uccidere, su cittadini di colore. Si tratta di un episodio che, insieme a molti altri che stanno avvenendo su tutto il territorio nazionale, nasce da una cultura politica che sta minando alla radice l’ordinamento democratico. In tal senso, giustamente, lo scrittore e giornalista Roberto Saviano ha parlato della Lega Nord quale “mandante morale”.

Partiti politici estremisti quali la Lega Nord, Fratelli d’Italia, Forza Nuova, insieme a una galassia di gruppi neofascisti, hanno ottenuto in tutta Italia immense fortune politiche costruendo campagne d’odio e di intolleranza, alimentando la guerra tra i poveri e diffondendo disprezzo verso tutti coloro che vivono la solidarietà come valore fondante del proprio operato sociale.

Quanto avvenuto a Macerata si può quindi facilmente ripetere in ogni città. Anche a Trieste, dove i partiti estremisti hanno occupato larga parte della vita pubblica locale, determinando un arretramento sociale e culturale che non ha paragoni negli ultimi 50 anni. Posizioni politiche contrarie ai principi costituzionali, che al grido di “prima gli italiani” vorrebbero costruire una differenza di trattamento tra le persone, nonchè discutibili ed ossessive iniziative costruite sulla difesa della “sicurezza” e del “decoro” urbano, possono costituire la base di derive violente, anche se all’inizio la deriva può essere poco visibile.

È necessario che la città ritrovi quanto prima una nuova coesione sociale e riprenda la propria tradizione di città plurale, tollerante e aperta al cambiamento e alla convivenza di culture, lingue e religioni o sarà destinata a un rapido declino.

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