Ecco come è stata pianificata la morte dei migranti (da “Il Riformista” del 13.11.2020)
L’11 novembre Open Arms ha salvato 100 naufraghi dopo che il loro gommone si era spezzato, ma sei persone, tra cui Joseph di sei mesi, sono morte. Il soccorso medico, allertato da Open Arms, non è giunto in tempo e il piccolo è morto poco dopo essere stato tratto in salvo. Sarebbe un grave errore attribuire questa ennesima tragedia a un ritardo nel soccorso medico perché le responsabilità di queste, come delle altre innumerevoli morti in mare, vanno ricercate altrove: nella medesima causa ovvero nella mancanza di un effettivo piano istituzionale di soccorsi nel Mediterraneo e nella contemporanea criminalizzazione delle associazioni umanitarie che ancora si ostinano a operare in nome di un senso di umanità largamente perduto nella società e in attuazione del diritto internazionale sul soccorso in mare.
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