La decisione della Corte costituzionale smonta la normativa voluta da Salvini

La Corte Costituzionale con sentenza del 9 luglio 2020 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma introdotta dal primo Decreto Salvini, che negava l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo. Secondo la Corte si tratta di una norma che viola l’art.3 della Costituzione, in quanto discriminatoria e lesiva dei diritti fondamentali della persona. Si conferma come l’impianto normativo voluto dall’ex ministro dell’Interno è sostanzialmente illegale nonché produttore, nella società, di profonde lacerazioni del tessuto sociale.

Molti comuni che hanno a cuore lo stato di Diritto e l’uguaglianza tra i cittadini, dando un’interpretazione cosiddetta “costituzionalmente orientata” delle norme del decreto (in)sicurezza, da tempo iscrivevano i richiedenti asilo all’anagrafe. Non così purtroppo è avvenuto con il Comune di Trieste che, nonostante le interlocuzioni tentate, ha continuato, per volontà politica, su una strada di ottusa chiusura ideologica negando l’iscrizione anagrafica a più di 1200 persone. Ora tutti gli avanti diritto dovranno essere iscritti vedendosi riconosciuto il proprio diritto.

ICS auspica che anche questa vicenda costituisca un monito a coloro che vivono della politica dell’odio e della divisione erodendo i valori costituzionali sui quali si basa la nostra Repubblica.

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