Proteggere chi ha bisogno, senza discriminazioni

Ancora una volta la Regione Friuli Venezia Giulia, nella figura del governatore Massimiliano Fedriga, fomenta la discriminazione nei confronti dei richiedenti asilo. A finire nel mirino, questa volta, è chi chiede protezione avendo avuto la sfortuna di nascere in Afghanistan, in Siria, in Iraq, in Pakistan: Paesi in cui guerra, tensioni sociali e terrorismo sono purtroppo il pane quotidiano.

Bisognerebbe distinguere, secondo Fedriga, i profughi provenienti dall’Ucraina da chi percorre la rotta balcanica: i due percorsi nell’accoglienza «devono essere ben distinti, soprattutto per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnati», ha dichiarato. Ma per la normativa nazionale e internazionale sono tutti richiedenti asilo o – nel caso dei cittadini ucraini – titolari di protezione temporanea, una tipologia di protezione che permette di accedere al sistema di asilo il quale resta, però, uguale per tutti.

Differenze tra i richiedenti asilo ci sono, anche in termini di età e di specifiche esigenze nell’accoglienza, ma non si può negare un trattamento all’uno o all’altro in base alla regione di provenienza, poiché si avrebbe un trattamento discriminatorio.

Si precisa infine che i fondi per l’accoglienza in famiglia sono stati stanziati – su specifica richiesta delle associazioni che lavorano nell’accoglienza – dallo Stato, non dalla Regione FVG.

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