Rete Dasi a sostegno della PdLN n. 16 presentata in Consiglio Regionale

La Rete Diritti Accoglienza Solidarietà Internazionale del Friuli Venezia Giulia, insieme a numerose associazioni e movimenti della società civile, esprime la propria contrarietà alla decisione assunta in data 6/10/’22 dalla VI Commissione del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia di bocciare la Proposta di Legge Nazionale n.16 presentata il 7 aprile 2022 dal consigliere Furio Honsell e da altri 18 componenti dello stesso Consiglio. Le associazioni firmatarie di questo Comunicato sostengono invece con convinzione tale Proposta finalizzata a superare la grave lesione dei diritti umani che impedisce l’iscrizione anagrafica dei bambini e delle bambine nati in Italia da genitori stranieri non in regola con il permesso di soggiorno.

Nel nostro Paese, infatti, è ancora in vigore la Legge 94/2009 che richiede l’esibizione dei documenti relativi al soggiorno agli stranieri che si rivolgono agli uffici comunali per registrare la nascita dei propri figli.

Contemporaneamente all’entrata in vigore della Legge in questione, il Ministero dell’Interno ha emanato la circolare interpretativa n.19, la quale afferma che nelle dichiarazioni di nascita e di riconoscimento di filiazione, a tutela del minore e nell’interesse pubblico, non devono essere esibiti documenti inerenti al soggiorno.

Questa circolare, pur molto significativa anche se poco diffusa, non ha la forza giuridica della legge e non sempre viene applicata rigorosamente, determinando di conseguenza la possibile esistenza di bambini/e nati in Italia e privi di certificazione anagrafica. Infatti, in mancanza del permesso di soggiorno, difficilmente i genitori si presenterebbero agli uffici dell’anagrafe, nel timore di essere espulsi o di subire gravi forme di penalizzazione.

La Proposta di Legge Nazionale presentata in Consiglio Regionale su iniziativa del consigliere Honsell si compone di un solo articolo, che modifica la norma discriminatoria introdotta dalla Legge 94/2009 e cancella l’obbligo di esibire il permesso di soggiorno per gli atti di stato civile e per l’accesso ai pubblici servizi e alle prestazioni scolastiche.

È importante ribadire che la modifica normativa richiesta non comporta il riconoscimento della cittadinanza italiana – infatti il nuovo nato registrato alla nascita mantiene la cittadinanza dei genitori – né prevede il riconoscimento del diritto a ricongiungimenti familiari, come è stato erroneamente e strumentalmente sostenuto da alcuni. Non richiede, infine, oneri di spesa.

Anche alla luce delle iniziative pubbliche intraprese negli anni scorsi per cancellare una norma iniqua che non riconosce la certificazione anagrafica come diritto fondamentale della persona, riteniamo necessario rimuovere tale provvedimento che nega i diritti dei più deboli, impedendo l’attestazione della loro esistenza giuridica, in contrasto con la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (ratificata dall’Italia nel 1991) e con l’Agenda ONU per lo Sviluppo Sostenibile, che all’obiettivo 16.9 si prefigge di fornire “entro il 2030 identità giuridica per tutti, compresa la registrazione delle nascite”.

Rete Diritti Accoglienza Solidarietà Internazionale del Friuli Venezia Giulia, Centro di Accoglienza “Ernesto Balducci” Zugliano, Rete Radié Resch – Gruppo di Udine, Circolo ARCI Tina Merlin, Donne in Nero Udine, Gruppo Immigrazione Salute Friuli Venezia Giulia Gr.I.S. FVG, Time for Africa, Associazione La Tela APS- Udine, ICS (Consorzio Italiano di Solidarietà), Libertà e Giustizia-Udine, Movimento Politico per l’Unità FVG, Oikos Onlus, ANPI Provinciale Udine, Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute Onlus, Associazione Strada Facendo- Manzano, ODV Salaam Ragazzi dell’Olivo Comitato Trieste, L’Arca della Pace ODV, Circolo ARCI MissKappa APS, Movimento di Cooperazione Educativa Gruppo di Udine, Dalla Parte dei Bambini Onlus.

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